lunedì 24 giugno 2013

IO POSSO

 “Le persone esistono qui l’una per l’altra soltanto come rappresentanti di merci, quindi come possessori di merci. Troveremo in generale, man mano che la nostra  esposizione procederà, che le maschere economiche, caratteristiche delle persone, sono soltanto le personificazioni di quei rapporti economici, come depositari dei quali esse si trovano l’una di fronte all’altra”. K. Marx ( Il capitale. Critica dell’economia politica. Ed. Riuniti, Roma 1964, libro I,sez. I, cap.II, pp 117-118.)
L’individuo come persona non ha alcuna rilevanza ciò che conta è la merce che rappresenta. Nella società di oggi, in nome del progresso, le persone sono state private dell’anima e rese funzionali a un sistema. Oggetti da utilizzare quando servono e dove servono, non più uomini che entrano in relazione con altri uomini, ma esseri che si relazionano con un apparato all’interno del quale si è in relazione non con la propria identità ma con la propria funzione. Poco o niente interessano le capacità, le attitudini, le competenze di una persona, meno ne hanno meglio è, più facile sarà sostituirle.  E’ nata così una società basata sull’inganno perché si è sviluppata su  falsi valori. In cambio di una vita comoda che  ha permesso di comprare vestiti griffati e quant’altro potesse servire a dimostrare che non si era un morto di fame, abbiamo venduto la nostra anima. Il superfluo  è diventato necessario per creare un immagine di sé,  e ai figli non si è più parlato di quei valori della famiglia  che ti conferivano una identità, che ti davano il senso di appartenenza, che ti davano la forza di affrontare sacrifici per affermare un’idea o per conseguire un risultato, che davano importanza alla parola data, ad una stretta di mano, all’amicizia.  Il risultato è che oggi non si è più capaci di lottare e si è dominati da un senso di impotenza. L'angoscia, che  ha un'innegabile connessione con l'attesa del peggio, fa la sua comparsa. Si è diventati schiavi di un sistema che ti ha privato  dell’anima e della voglia di sognare.  Un giovane che ha un sogno lo difende con tutto se stesso   come lo studente che, da solo e completamente disarmato, si parò davanti a una colonna di carri armati  per fermarli nella piazza di Tienanmen. Oggi è di questi giovani, capaci di rivendicare il diritto di avere un sogno, che si ha bisogno, in essi sono riposte le speranze perché le cose cambino in meglio.  E’ giunto il tempo di dire basta a chi fa false promesse, di dire ” io esisto e ho  deciso di difendere il mio sogno”.  Politici e sindacati dicono continuamente che la crisi ha portato ad un ampliamento della forbice tra ricchi e poveri, che è in atto  una crisi globale, che bisogna fare sacrifici e sperare in tempi migliori. Oltre a raccontare queste cose che ognuno già sa perché le vive sulla propria pelle cosa fanno? Perché non tolgono quel tanto ai ricchi per non farli diventare più ricchi di quanto già sono, e lo  danno ai poveri, così entreranno in circolo più soldi e, con l’aumento dei consumi interni, tutti ne trarranno benefici? Invece no per i politici le cose non sono così semplici e ci raccontano un sacco di fesserie per convincerci che non si può, non si possono toccare i ricchi, non si possono abolire privilegi,  meglio togliere ancora un pochino a chi ha quasi niente, così si racimoleranno più soldi per le banche e le industrie che poi, forse, daranno più lavoro. Basta bugie.